Le Cronache di una Quarantena: la desolazione del barbiere

Le Cronache di una Quarantena: la desolazione del barbiere

Ecco la mia breve storia (tristecheeky) di come una pandemia mondiale rende impossibile soddisfare anche l'esigenza più banale: tagliarsi i capelli. La soluzione? Non c'è scampo. Tra preghiere, quintali di capelli sparsi e linee disomogenee, il barbiere ai tempi del Covid-19 lo devi cercare in...casa!

 
Dpcm su Dpcm su Dpcm su Dpcm, le restrizioni messe in atto dal governo italiano per contenere la pandemia da Covid-19 dilatano sempre di più i tempi della prigionia. Ieri sera in diretta Tv a reti quasi unificate, tra una sterile polemica politica e un’apertura (curiosa) delle librerie, è giunta puntuale l’annunciata doccia fredda, che di fatto trasforma questa quarantena ad litteram in una prigionia da augurare solo al Peppe o’ Cric personaggio teatrale di "eduardiana memoria"; ovviamente i tempi saranno tali solo con l’avallo del “Mega direttore galattico”, padrone dei cieli e della terra e Imperator della Campania Felix, Don Vincenzo De Luca, assurto oramai nella satira politica (e non solo) ad alter ego del “quasi omologo” seduto sullo scranno della Presidenza del Consiglio, tale Giuseppe Conte.
Dunque, con tempistiche così clamorosamente dilatate – se tutto va bene qua, noi agenti immobiliari non usciamo di casa prima del 10 maggio – aumentano a dismisura le esigenze, anche quelle più basilari, da considerare impraticabili o difficilmente soddisfabili. Tra queste - sembrerà banale ma così non è - , l’appuntamento mensile col barbiere. Tale figura professionale, necessaria per tutti i giovanotti che vogliono quanto meno essere presentabili al pubblico, diventa essenziale per chi come me ha il pelo folto (e la stazza) dell’orso Yoghi. E così, flagellandomi interiormente per l’imminente disastro che avrebbe subito la mia povera chioma – florida e lussureggiante come non mai – ho dovuto giocare il “Jolly” chiamando in causa una “guardia forestale” con il tosatore: mia moglie Alessandra.
Alle ore 10.15 di ieri, puntuale come un orologio Tissot, la mia “dolce metà” mi ha ricordato con la stessa versione metallica di Alexa* dell’appuntamento casalingo con il mio “nuovo” coiffeur. Preso quasi alla sprovvista, ho provato a tergiversare, sperando magari in qualche marachella dei bimbi dell’ultima ora. E invece niente, li aveva già piazzati davanti a Disney+ per evitare disturbi e/o sabotaggi. Non c’era scampo. Così, mentre il sottoscritto a capo chino si trascinava mestamente verso il bagno padronale, Alessandra, con spirito di iniziativa, aveva già preparato tutto il necessario, quasi non aspettasse altro che raparmi a zero. Mai avrei immaginato un giorno che a prepararmi il patibolo sarebbero state le sue piccole manine da "Master Chef" (nessuno mi toglie dalla mente però che avesse in mente anche il delitto perfetto), ottimi strumenti in cucina e in grado di creare spesso leccornie, ma ad armeggiare con pettine e forbici be’…
Seduto su uno scomodo sediolino arancione, e coperto da due lenzuola di lino tanto da sembrare un “fantasmino lavasbianca” (piccolo gadget anni 80’) ho chinato il capo in attesa della mannaia. E così, al primo zac di forbici ho iniziato a sfilare il rosario, cominciando da un interiore segno della croce, passando per l’Ave Maria piena di grazia, fino all’Osanna alé quando le forbici hanno sfiorato più volte i lobi delle orecchie. Temendo quindi l’amputazione di qualcosa, ho dovuto dar fondo a tutto il mio sangue freddo, rimanendo completamente immobile in versione David di Michelangelo, anche quando quintali di capelli hanno iniziato a invadere il mio volto. Trattenere gli starnuti è stata davvero missione improba, soprattutto ora che sono particolarmente sensibile per via della mia vecchia allergia alle graminacee che annualmente esplode puntuale nel mese di aprile. Ad un certo punto, quasi implorando pietà ho dovuto chiedere il time out almeno per respirare, ma proprio in quel momento, i timori della vigilia trovavano riscontro: la mia chioma leonina si stava trasformando in quella di un ghepardo. A macchie. Ciocche di capelli più corte, ciocche più lunghe, altre che sembravano chele di granchio. Facendomi coraggio ho esternato i miei dubbi: “Ma non ti sembra di stare a tagliare troppo, qua so corti, lì sono lunghi…”, e per tutta risposta, quasi in preda ad una trans agonistica Alessandra a tono risponde: “Non ti preoccupare, fai fare a me c’ho preso la mano”. 
Non l’avesse mai detto…
Tullio Trezza

 

*Amazon Alexa è un assistente personale intelligente sviluppato dall'azienda statunitense Amazon, utilizzato per la prima volta nei dispositivi Amazon Echo (fonte Wikipedia).

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