Cambio di destinazione d’uso di un immobile: come funziona

Il cambio di destinazione d'uso è il mutamento della destinazione urbanistica di un determinato immobile

Tutte le volte in cui un immobile o una unità abitativa deve essere utilizzata per scopi diversi da quelli per i quali è stata accatastata, bisogna prima effettuare un mutamento di destinazione d’uso.

Destinazioni d'uso: quali sono

Attualmente, la norma prevede sette diverse categorie funzionali per gli immobili:

  • Residenziale
  • Industriale
  • Commerciale al dettaglio
  • Turistico/ricettive
  • Servizi
  • Deposito
  • Agricole.

Il passaggio da una categoria all’altra è possibile solo seguendo una procedura precisa di cambio di destinazione d’uso, laddove, determinati requisiti vengano rispettati.

I passi da seguire

Quando si intende richiedere il cambio di destinazione d’uso per un immobile, è essenziale avviare la pratica per il titolo edilizio appropriato. Se l’immobile rimane nella stessa categoria urbanistica, è sufficiente presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Diversamente, nel caso in cui il cambio di destinazione d’uso comporti il passaggio a un’altra categoria, ossia quando si tratta di un cambio rilevante (anche senza l’esecuzione di lavori edili), è obbligatorio ottenere il Permesso di Costruire (PdC). Il cambio di destinazione d’uso rientra nella ristrutturazione edilizia. È importante notare che potrebbero esserci variazioni a seconda dei regolamenti regionali o locali. Per evitare errori procedurali, è sempre consigliabile consultare l’Ufficio Tecnico Comunale, verificare la corretta procedura da seguire e gestire le tue pratiche edilizie con il supporto del software per i titoli abilitativi che ti fornisce modelli aggiornati di SCIA, PdC, etc. a seconda del titolo abilitativo richiesto, evitandoti di incorrere in abusi o illeciti edilizi.

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