Classe energetica degli immobili: nel 2020 resta bassa

La speranza è che nel 2021 il Superbonus 110% traini l’efficientamento energetico

Le performance energetiche delle case degli italiani non sono migliorate nel corso del 2020. Questo è quanto emerge dall’analisi sul monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici – frutto della collaborazione tra l’ENEA, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP). L'indagine che ha coinvolto 550 agenti immobiliari professionali evidenzia un patrimonio immobiliare ancora lontano dalle prestazioni richieste dall’Unione Europea.

La classe G è infatti la più diffusa tra gli immobili esistenti. La percentuale di strutture appartenenti a quest’ultima (la più bassa secondo la classificazione vigente) risulta la maggiore nel corso del 2020, anno in cui non si è ancora visto un miglioramento significativo della qualità energetica degli edifici sebbene fosse già possibile usufruire del nuovo regime di incentivi fiscali per gli interventi di efficienza energetica e antisismici degli edifici e dal Superbonus del 110%.

Bene il comparto delle nuove costruzioni

Per il comparto del nuovo si assiste a un sostanziale consolidamento dei dati rispetto all’anno 2019. Raggiunge quasi un valore di saturazione la percentuale degli immobili compravenduti nuovi nelle classi energetiche A1-4 e B, che è pari all’80%. La dimostrazione che gli obblighi di legge sugli standard minimi hanno inciso notevolmente sui trend di mercato per questa tipologia di immobili.

Il maggior ostacolo resta quello finanziario

Secondo lo studio di Fiaip, Enea e I-com, e nella percezione degli agenti immobiliari, il fattore finanziario è il principale ostacolo al miglioramento della classe energetica degli edifici, sia in termini sia assoluti (disponibilità di spesa, scarsa propensione a pagare un costo superiore) sia relativi, in rapporto cioè al bilanciamento tra costi e benefici.

Lo spiraglio aperto dal Superbonus 110%

Tra gli agenti immobiliari prevale una valutazione prudente ma positiva rispetto all’impatto effettivo del Superbonus 110% sul mercato immobiliare nel 2021. Il 36% del campione sostiene infatti che il Superbonus 110% ha già avuto un impatto sul mercato, nonostante la recente adozione, e il restante 12% reputa tale impatto di entità significativa.

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