Immobili commerciali, i dati del rapporto immobiliare 2024

L’analisi del mercato immobiliare non residenziale per il 2023 evidenzia la tendenza generale di una contrazione per i settori terziario e produttivo

I dati del Rapporto immobiliare 2024 sugli immobili non residenziali indicano che, dopo la fase espansiva del periodo post-pandemia, nel 2023 il settore rallenta, facendo registrare una riduzione dei volumi compravenduti nella maggior parte dei suoi comparti. Secondo quanto emerso dal rapporto, con riferimento alle sole tipologie indagate, i negozi rappresentano un’eccezione, con un aumento degli scambi del 4,5% rispetto al 2022, a differenza di uffici e capannoni che vedono scendere le transazioni rispettivamente dell’1 e del 3,8 per cento.

Uffici

Secondo quanto emerso, nel 2023 sono censite poco più di 628mila unità immobiliari destinate a uffici, di cui oltre la metà situate nelle aree del Nord Italia (circa il 53%), il 21% al Centro e il restante 26% al Sud e nelle Isole. La Lombardia conferma il suo primato come regione con la quota più alta di uffici (21,2%), oltre a essere quella che presenta l’Imi più elevato (2,47%), seguita da Emilia-Romagna e Veneto, entrambe con oltre il 10%, e da Lazio e Toscana, con circa l’8% ciascuna. Nelle aree meridionali, le principali regioni sono Campania (6,4%), Sicilia (5,7%) e Puglia (5,6%). Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle compravendite, il 58% si realizza al Nord, appena il 21% al Sud, Isole comprese.

Negozi

La pubblicazione ha evidenziato che nel 2023 lo stock di negozi e laboratori conta 2,5 milioni di unità immobiliari, circa il 40% sono concentrate nelle aree meridionali, una quota simile nel Nord Italia e le restanti al Centro. Più sbilanciata la distribuzione tra i comuni non capoluogo e i capoluoghi, con i primi che accolgono il 70% dello stock nazionale. Tra le regioni, la Lombardia guida il Nord Ovest con quasi 354mila unità, seguita dalla Campania con oltre 280mila unità e dal Lazio che ne conta circa 244mila.

In conclusione, l'analisi del mercato immobiliare non residenziale per il 2023 evidenzia la tendenza generale di una contrazione per i settori terziario e produttivo, mentre prosegue l’ascesa del settore commerciale, che dal 2014 cresce in modo costante con l’unica discontinuità osservata nel 2020, anno della pandemia.

News della stessa categoria

Cookie e Privacy policy

Questo sito usa cookie di profilazione anche di terzi. Per dettagli clicca sul tasto Leggi di più o, per accettare, clicca sul tasto Accetta.

Leggi di piùAccetta