La ristrutturazione ai tempi del coronavirus: i pavimenti antibatterici (parte 2)

a cura dell'architetto Paolo Amato

Pavimenti antibatterici: tutti giù per terra? 

È lecito chiedersi se il rivestimento del nostro pavimento può influire in termini di igiene dell’ambiente domestico? Assolutamente sì, ed è possibile ripensare agli spazi della nostra abitazione anche in un’ottica che favorisca la sanificazione, non solo per questa fase di emergenza.

Nel precedente articolo avevamo parlato di gres fotocatalitico e di rivestimenti agli ioni d’argento. Un altro prodotto che è diventato un “must” dell’igiene è, senza dubbio, la resina.

 

Pavimenti in resina: scelta azzardata o tocco contemporaneo?

Per i più audaci, perché non aprirsi a rivestimenti nati per altre tipologie di intervento, come la resina?

La resina è nata per luoghi come gli ospedali, dove è necessario assicurare la massima igiene: il principio è che ogni scabrosità e concavità del materiale è una possibile zona a rischio. Pertanto le classiche tipologie di pavimenti, come le piastrelle di ceramica che prevedono spigoli vivi e fughe tra gli elementi di rivestimento sono risultate poco adatte.

La resina, a differenza degli altri rivestimenti, realizza una superficie di pavimento continua, senza interruzioni, che può risvoltare in qualunque direzione diventando all'occorrenza rivestimento anche per tutte le pareti. Inoltre, la stabilità fisica e chimica dei pavimenti in resina rende possibile operare con grande frequenza trattamenti di sterilizzazione e disinfezione, basati sia sulle alte temperature che su agenti chimici.

Direte voi: una casa completamente rivestita da un’unica superficie, magari anche completamente bianca, che noia! Come darvi torto… Ma c’è una soluzione anche a questo problema.

Accostare differenti pavimenti in uno stesso ambiente? Si può fare!

Le ultime tendenze vedono per lo più l’utilizzo di un unico pavimento per tutto l’appartamento. È una scelta che deriva da tre fattori principali: semplificare materiali e abbinamenti, creare un look unitario e non complicarsi la vita con troppe scelte. Nonostante le ultime tendenze, avere pavimenti diversi per zone con funzioni secondarie o di servizio non inficia l’estetica generale. Anzi, basti pensare agli ambienti storici o alle superfetazioni in cui è ovvio avere più materiali.

 

Stai ampliando casa: il pavimento deve essere uguale a quello vecchio?

Potrebbe essere difficile riuscire a trovare lo stesso identico pavimento e rendere le due parti della casa omogenee. Se non hai intenzione di sostituire il vecchio pavimento, prova a far leggere l’ampliamento utilizzando due materiali di diversa natura: parquet/grés, parquet/resina, pietra/resina, a seconda dello stile che vuoi dare alla tua nuova casa. Ciò che conta è garantire una continuità stilistica senza esagerare con i materiali, a maggior ragione quando la superficie dell’appartamento non supera i 100 mq.

 
 
 

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