La procedura del pignoramento immobiliare, per poter essere effettiva, deve rispettare un iter preciso che si articola in diverse fasi
La ricezione di una comunicazione di pignoramento può stravolgere la vita di una persona, una famiglia, una coppia e quasi sempre ci si sente rassegnati, impotenti davanti ad una situazione che viene percepita come un problema insormontabile, ma non è ancora tutto perduto.
Quando scatta il pignoramento
Il pignoramento è l’atto con cui inizia il percorso di espropriazione forzata di un bene mobile o immobile a tutela di un creditore, quando il debitore è insolvente. Il passaggio non è mai automatico ma deve esserci un’istanza da parte del creditore che deve seguire un iter preciso prima di arrivare all’esecuzione forzata e alla vendita all’asta:
La notifica di pignoramento immobiliare segna ufficialmente l’inizio del processo di espropriazione, cioè quella procedura volta a rimborsare i creditori che si concluderà con la vendita della casa all’asta. La notifica indica gli estremi catastali che permettono di identificare in modo inequivocabile l’immobile soggetto a pignoramento (il Comune in cui è situato, numero di particella e mappa catastale, eccetera). Una volta notificato al debitore, il pignoramento verrà trascritto nei registri immobiliari.
Cosa succede dopo la notifica di pignoramento
Una volta che il pignoramento è stato notificato al debitore, il Tribunale competente procede alla nomina di un custode giudiziario, colui che si occuperà di garantire che lo stato in cui si trova l’immobile venga conservato fino al momento della sua aggiudicazione all’asta. In molti casi, è proprio il debitore e proprietario di casa a essere nominato custode dell’immobile. Un perito nominato dal Tribunale procederà a stimare il valore dell’immobile e, sulla base della sua perizia, verrà stabilito il prezzo base d’asta.