Testamento olografo, pubblico o privato: le scelte degli italiani e le conseguenze per gli immobili ereditati
Il patrimonio immobiliare è spesso la componente più rilevante di un’eredità. Le scelte testamentarie — tipologia, formalità e modalità di redazione — hanno un impatto diretto su:
la distribuzione degli immobili tra gli eredi,
le tempistiche e i costi della successione,
i rischi di contestazione e i conflitti familiari.
Avere un testamento chiaro e valido può fare la differenza tra una successione ordinata e una lunga disputa legale.
Testamento olografo
È quello scritto interamente a mano dal testatore, datato e firmato. È la forma più scelta dagli italiani perché semplice, economica e riservata.
Vantaggi: non richiede notaio, può essere redatto in autonomia.
Svantaggi: rischio di smarrimento, errori formali o contestazioni sull’autenticità.
Testamento pubblico (dal notaio)
Viene redatto da un notaio in presenza di due testimoni. È preferito da chi possiede più beni o situazioni familiari complesse.
Vantaggi: offre maggiore certezza legale e riduce le possibilità di contenzioso.
Svantaggi: comporta costi e un iter più formale.
Testamento segreto o privato
È una formula intermedia, dove il contenuto resta segreto ma l’atto viene depositato dal notaio.
Vantaggi: tutela la riservatezza.
La maggior parte degli italiani opta per il testamento olografo, spinta da praticità e riservatezza. Tuttavia, chi possiede patrimoni immobiliari importanti o più eredi tende a preferire il testamento pubblico, per evitare controversie e garantire una trasmissione più lineare dei beni.
Nel complesso, resta ancora basso il numero di persone che redigono un testamento: un’abitudine poco diffusa ma sempre più consigliata, soprattutto per chi possiede case, terreni o seconde abitazioni.
Tempi di trasferimento: un testamento chiaro accelera la vendita o la gestione degli immobili ereditati.
Gestione condivisa: in assenza di disposizioni precise, gli immobili restano spesso in comproprietà, rallentando ogni decisione.
Valore del bene: eventuali contenziosi possono bloccare la commerciabilità del patrimonio, incidendo sul prezzo di mercato.