Quando il lavoro diventa una “seconda pelle”

Oggi continuiamo il nostro viaggio con Alessio Rinaldi, agente della sede del rione Carmine, preciso e appassionato, innamorato del suo lavoro

“Caro amico ti scrivo...”,

per raccontarti quanto l’amore che nutro per il mio lavoro sia frutto di un mix di casualità e incontri con persone speciali che sono diventate poi per me dei punti di riferimento. Iniziai a fare l’agente immobiliare per caso e, dopo due anni in un'altra agenzia immobiliare, proprio di questi tempi, ben 11 anni fa, mi giunse la chiamata del signor Trezza che aveva sentito parlare di me e desiderava conoscermi. È così che è iniziata la mia avventura con le Agenzie “Immobiliare Trezza”. Ed è proprio al signor Trezza che devo tutto, sia sotto il profilo personale e umano che strettamente professionale: lui ha reso per me questo lavoro “una seconda pelle” e se oggi non riesco ad immaginarmi in un altro ruolo se non in quello dell’agente immobiliare, è grazie a lui.

Mi nutro di determinazione, lavoro con passione e con onestà: valori che reputo indispensabili per questo mestiere oltre che l’empatia e la disponibilità nei confronti dei clienti. Ogni giorno abbiamo a che fare con tantissime persone, ognuna diversa dall’altra, ognuna con un “mondo” a sé stante e noi, dal canto nostro, dobbiamo essere in grado di addentrarci in quel “mondo” per comprenderne al meglio i desideri, le ambizioni e le esigenze. Per i clienti che vengono a trovarci in ufficio noi siamo come un libro aperto: non volendo ci raccontano la loro vita trasportandoci nel pieno delle loro famiglie e nel “cuore” delle loro case.

Una storia romantica…

Ero agli inizi del mio lavoro come agente immobiliare e avevo accompagnato una coppia per una visita in un appartamento a Sala Abbagnano con un terrazzo splendido. Proprio su quel terrazzo ci attardammo per diverso tempo godendo del panorama e, mentre raccontavo come sarebbe potuta essere la loro la vita in quella casa immaginando dei figli che crescevano, la coppia si convinse che la scelta migliore sarebbe stata quella di costruire lì la propria famiglia. Quel momento fu per me particolarmente significativo e lo ricordo come fosse ieri.

Come vedi caro amico, il mio amore per questo lavoro è nato dalle persone, dal signor Trezza e dalla sua famiglia e a loro va il mio ringraziamento.  

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